Progetto Mustang P-51

Il North American P-51 Mustang, prodotto a partire dal 1941, è stato uno dei più versatili caccia americani della seconda guerra mondiale, durante la quale fu schierato sul fronte Europeo per contrapporsi agli aerei della Luftwaffe e su quello del Pacifico. Fu impiegato prevalentemente come caccia di scorta alle formazioni di bombardieri Boeing B-17, ma anche come caccia bombardiere. Venne impiegato anche nella prima fase della guerra di Corea, nonostante fosse stato ormai superato dai primi aerei con motore a getto. In alcune forze aeree rimase in servizio fino ai primi anni ottanta. Progettato da Edgar Schmued, costruito e fatto volare in appena 117 giorni, il P-51 fu il programma per un aereo da caccia più importante della storia.[1] Questo aereo nelle ultime versioni toccò i limiti massimi che potevano essere raggiunti da una macchina con motore a pistoni. Fu il prodotto di due tecnologie d’avanguardia: quella dell’industria aeronautica statunitense e quella dell’industria motoristica britannica. Tra i pochi a non essere soddisfatti dell’aereo ci furono i sovietici. Il Mustang fu l’unico tipo di caccia che l’Urss rifiutò di acquisire con la legge Affitti & Prestiti. Dopo accurati test di volo, l’aeronautica sovietica (Voenno-Vozdushnye Sily – VVS) lo considerò inferiore ai contemporanei caccia sovietici e tedeschi e relegò gli esemplari acquisiti per i test nelle scuole di volo. Ma altrove il Mustang fu accolto con favore: ne furono costruiti 15.586 esemplari che operarono (durante la seconda guerra mondiale) nelle forze aeree di Australia, Canada, Cina, Gran Bretagna (RAF), Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Stati Uniti (AAC/AAF), Sud Africa e Unione Sovietica.[4] Restò in servizio dopo il conflitto in molti paesi. È considerato come uno degli aerei più aerodinamici della II G.M. soprattutto per il suo profilo laminare delle ali. Ancora oggi molti esemplari privati sono in perfette condizioni di volo nei vari Musei volanti statunitensi.

Ecco il progetto per ralizzarlo.